Ieri mi trovavo a girare per negozi durante il primo giorno di saldi e non ho potuto fare a meno di ascoltare i discorsi di due ragazze poco più che diciottenni riguardo a una proposta avanzata dalla zia di una delle due.La proposta era quella di approcciarsi al mondo del lavoro con il servizio civile, mi sono rivista molto in loro perché alla loro età decisi di percorrere quella strada.
Ma che cos’è il servizio civile universale?È un lavoro? È un’esperienza? È un modo per tenersi impegnati mentre non si sa ancora quale strada intraprendere nella vita?
Sono tutte domande che potrebbero sembrare retoriche ma in realtà non lo sono, quindi andiamo per gradi e cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando.
Il servizio civile nasce come alternativa alla leva militare, in pratica fino al 2004 in Italia tutti i ragazzi che compivano la maggiore età erano obbligati ad assolvere il cosiddetto obbligo di leva. In alternativa, i ragazzi che per etica ritenevano fosse sbagliato arruolarsi in un corpo armato, potevano assolvere i loro obblighi prestando servizio al proprio paese con il servizio civile.
Da allora le cose sono cambiate e si sono evolute ai tempi che corrono ma la mission è rimasta la stessa: difesa pacifica e non armata della patria.
Il progetto ha la durata di 12 mesi con un impegno richiesto di 25 ore settimanali con un rimborso che si aggira intorno ai 500€ al mese.
La nostra associazione ha a disposizione 4 posti e i requisiti richiesti sono essere cittadino italiano o risiedere stabilmente in territorio italiano, non aver mai partecipato al servizio civile universale, avere tra i 18 e i 28 anni e essere in possesso dello SPID.
Questo progetto può essere un lavoro in quanto si percepisce un salario mensile, può essere un esperienza visto che si conoscono nuove realtà e nuove persone e, perché no, può anche essere un modo per capire se è una buona idea iscriversi a una determinata facoltà piuttosto che a un altra.
Nello specifico nella nostra associazione impiegherete il vostro tempo svolgendo trasporti sociali, accompagnerete quella vecchietta che vedete ogni giorno nella piazza del paese a fare l’esame del sangue, sarete la compagnia di persone più o meno anziane nel tragitto che da casa le porta alla seduta di dialisi, sarete il viso più bello che un paziente possa vedere quando, dopo giorni o mesi passati in ospedale, gli direte “Salve! Sono qui per portarla casa!”